Giuseppe Pugliese
Palazzo Albrizzi A.C.I.T – Venezia- dicembre 1999 – Le giornate wagneriane 1999Associazione Richard Wagner di
Forse sarebbe stato più giusto scrivere “Un pittore italiano a Bayreuth”, anche se Giuliano Pini non è
mai stato sulla Verde Collina. Ma i viaggi della memoria, specie se compiuti dalla fantasia di un artista che compone con il pennello e i colori, possono riuscire più veri e poetici di quelli reali.
Questa Personale di Giuliano Pini di dipinti wagneriani — una parte del suo ventennale viaggio all’interno della Gesamkunstwerk dell’autore dei dieci, grandi musikdramen — ne è la più luminosa, fedele conferma.
Questa mia breve nota non pretende di essere un commento, e neppure una introduzione alla Mostra di Pini. Altri, molto più qualificati di me, fra i quali il grande Lodovico Ragghianti, lo hanno fatto. Ma soltanto una riflessione sulla lettura dell’universo wagneriano, compiuta dall’artista, così come gli è stata suggerita dalla sua poetica, dalla impetuosa molteplicità dei piani stilistici assorbiti e sciolti nella sua fervida fantasia e nel suo rigoroso linguaggio. Ragghianti aveva parlato di “un fenomeno quasi incredibile di un grafico erede di Botticelli e osservante di Michelangelo”. Non credo che basti. Bisognerebbe ricordare, almeno, lo stile naif per alcuni particolari dei volti, il surrealismo di un De Chirico, il fasto di talune inclinazioni liberty.
Certo di Wagner, Pini ha saputo cogliere e rappresentare la tragica grandiosità dell’epopea nibelungica, e l’interiore solitudine, la dolorosa dimensione umana dei protagonisti. Entrambe in una serie di immagini d’un appassionato, sapiente rilievo scultoreo. L’epopea, nell’orgia coloristica rinascimentale dei quadri ad olio su tela; la solitudine nel silente bianco e nero dei quadri a matita su carta. A me, i primi, hanno ricordato le telluriche ampiezze di Georg Solti; i secondi, gli interiori struggimenti proustiani di Herbert von Karajan. Entrambi le grandi scenografie tiepolesche.
GIUSEPPE PUGLIESE
Presidente
Associazione Richard Wagner di Venezia